mercoledì 29 dicembre 2010

giovedì 2 dicembre 2010

4 dicembre, manifestazione regionale in difesa dell'acqua e dei beni comuni

APPELLO VERSO IL 4 DICEMBRE

Il 4 dicembre manifesteremo a Venezia da tutto il Veneto, in contemporanea con tutte le regioni italiane

 Perché vogliamo la moratoria dei processi di privatizzazione dell'acqua e perché il referendum si faccia nel 2011.
Oltre un 1.400.000 donne e uomini di questo Paese (oltre 130.000 veneti) hanno firmato i tre quesiti referendari per la ripubblicizzazione dell’acqua, promossi dal Forum Italiano dei Movimenti per l’acqua e da una grandissima coalizione sociale raccolta nel Comitato Promotore.
Hanno posto la loro firma per una battaglia di civiltà, per la tutela e l’accesso universale all'acqua come bene comune, contro ogni forma di privatizzazione e di consegna al mercato di un bene essenziale alla vita.
E' una questione di democrazia: la questione dell'acqua non può essere delegata ad alcuno, ma deve appartenere a tutti attraverso il referendum.
Per non tradire la fiducia e le aspettative della popolazione, chiediamo la MORATORIA, attraverso un provvedimento di legge immediato che posticipi le scadenze previste dalla “ legge Ronchi”e per la soppressione degli ATO.

Il 4 dicembre manifesteremo a Venezia da tutto il Veneto

 Perché vogliamo che nello Statuto della nostra Regione sia previsto a chiare lettere che l'acqua è un diritto universale, che i beni comuni non possono essere trasformati in una merce sui cui fare profitto e che su questi temi si decide tutti.

 Perché i disastri causati delle alluvioni di queste settimane dimostrano l'impellente necessità di mettere lo stop al consumo di territorio e ad un modello di sviluppo speculativo ed insostenibile e di definire un nuovo Piano Territoriale Regionale ispirato al risparmio del suolo, ad una agricoltura di qualità, all'efficienza energetica del patrimonio edilizio esistente,alla mobilità sostenibile.

Il 4 dicembre manifesteremo a Venezia da tutto il Veneto come in tutto il mondo

 Perché la nostra battaglia per l’acqua, per la sua riappropriazione sociale , per la sua gestione pubblica e partecipata si inserisce in un orizzonte più vasto: quello della tutela dei diritti e dei beni comuni, del ciclo dell’acqua, della “ Madre Terra “ nostra casa comune !
Dal 29-11 al 10-12 del 2010 si riunirà a Cancun la 16° COP, dove nell’ambito dell’Onu, i Governi discuteranno su una delle grandi emergenze che il pianeta si trova ad affrontare: quella dei cambiamenti climatici. Vogliamo unire la nostra voce a quella dei movimenti sociali che a Cancun e in tutto il mondo manifesteranno per dire che il cambiamento climatico si combatte con la giustizia sociale e ambientale.

Partecipa il 4 dicembre a Venezia per i Beni Comuni e per la democrazia!

lunedì 25 ottobre 2010

laboratori di "teorie e pratiche per l'autoproduzione"

L'associazione Il Villaggio, il gruppo GAS lido e il circolo ARCI Pablo Neruda organizza una serie di laboratori di "teorie e pratiche per l'autoproduzione". Il primo ciclo sarà dedicato a conoscere e autoprodurre detersivi e cosmetici.

Cosa contengono i detersivi ed i cosmetici che usiamo quotidianamente?
Rendono pulito anche l'ambiente?
Proviamo a conoscerli insieme ed a "guardarli un po' dentro"?
Scopriremo che molti dei loro componenti inquinano le acque e non sono poi così indispensabili.
Molto più divertente è invece provare a realizzare in casa detersivi e cosmetici con ingredienti naturali e sfiziosi…

Ripuliamoci! Conoscere ed auto-produrre detersivi e cosmetici
6 e 20 novembre e 11 dicembre 2010 - ore 10:30 – 13:00
c/o Sede ARCI (Lungomare D’Annunzio torretta ex Luna Park)

Per iscrizioni
venerdì 15:30 -18:00
c/o sede ARCI 041/5263560
Per informazioni
Pier 348 3325567

Realizzato con il contributo della Provincia di Venezia (progetto "Questioni di Stile") e del Comune di Venezia Assessorato all'ambiente, politiche giovanili e pace.

martedì 29 giugno 2010

Biglietti vincenti lotteria festa dei popoli

Elenco biglietti vincenti della lotteria della Festa dei Popoli 2010

1° (Soggiorno in agriturismo 4 notti mezza pensione per 2 persone c/o bioagriturismo Dulcamara - Bologna) - 1366
2° (Bicicletta) - 2485
3° (Gasatore per acqua) - 88
4° (Trattamento benessere da Lanna Gaia) - 1273
5° (Buono spesa COOP) - 2856
6° (Buono per pranzo/cena a base di pizza per 4 persone al Pachuka - Lido) - 1569
7° (Cesta prodotti commercio equo AcquAltra) - 868
8° (Buono per servizio / acconciatura al Beauty Salon Giulio - Lido) - 2763
9° (Cesta di prodotti cosmetici ecologici EOS) - 1004
10° (Buon spesa AquaAltra) - 3728
11° (Buono per 5 pizze di PizzaSì) - 1950
12° (Abbonamento per un anno ad Altreconomia) - 2389
13° (Artigianato dal sud del mondo) - 3510
14° (Artigianato dal sud del mondo) - 1581

sabato 19 giugno 2010

lunedì 14 giugno 2010

Welcome! Indietro non si torna

20 Giugno 2010: appello per una giornata internazionale di lotta in difesa del diritto d’asilo e contro tutti i respingimenti.

Manifestazioni congiunte nei porti dell’Adriatico e in quelli di Igoumenitsa e Patrasso in Grecia. Da tutta Italia, raggiungiamo Venezia, Ancona o Bari!

Gli appuntamenti:
Venezia - Ore 10:30 Stazione ferroviaria di Santa Lucia
Ancona - Ore 11:00 Banchina 14 – Ore 19:00 Banchina 14
Bari - Ore 10:00 Ingresso del porto

Da maggio del 2009, con i respingimenti dei migranti verso la Libia, ha avuto inizio una delle pratiche più violente e lesive della dignità umana che le istituzioni italiane abbiano mai messo in atto. Migliaia di persone tra cui donne in stato di gravidanza e bambini, sono state ricacciate verso le prigioni libiche, gli stupri e le deportazioni nel deserto. Si tratta per la maggior parte, come dimostrano le statistiche delle Nazioni Unite, di persone in fuga da guerra, persecuzione e violenza generalizzata. Profughi che avrebbero il diritto, secondo le convenzioni internazionali, le leggi comunitarie, la costituzione italiana, di raggiungere un luogo dove chiedere e ottenere asilo.
Era inevitabile che nella dichiarata "guerra all’immigrazione clandestina" il diritto d’asilo venisse travolto, ostacolato, strumentalizzato, banalizzato, svuotato e calpestato. È stato soprattutto attraverso la spettacolarizzazione della frontiera di Lampedusa, sfruttando un’ansia da “invasione” provocata e poi “curata” con la brutalità dei respingimenti nel Mediterraneo, che si sono legittimate le ulteriori restrizioni dei diritti dei migranti e il recente pacchetto sicurezza con l’introduzione del “reato di immigrazione clandestina”. Mentre le nuove leggi non hanno fatto altro che alimentare l’irregolarità forzata dei migranti in Italia, la loro precarietà e il loro sfruttamento sul mercato del lavoro, è stato materialmente impedito l’accesso al territorio alle persone più fragili e più difficilmente "clandestinizzabili": i potenziali rifugiati. Nonostante i respingimenti siano stati condannati del Consiglio d’Europa e alcuni funzionari del Ministero dell’Interno siano stati rinviati a giudizio, tutto questo continua ad avvenire.
La vera frontiera a Sud dell’Italia è diventata la costa libica, un luogo irraggiungibile e sottratto a qualsiasi tipo di controllo democratico.
Esiste un’altra frontiera italiana, però, molto più vicina e meno spettacolarizzata, dove “respingimenti” altrettanto illegali e violenti vengono attuati ogni giorno nel silenzio.
Dai porti di Venezia, Ancona, Bari e Brindisi, la polizia di frontiera respinge ogni anno migliaia di profughi afghani, curdi, somali, eritrei, sudanesi, palestinesi, che cercano, nascondendosi dentro o sotto i tir in partenza dai porti di Igoumenitsa e di Patrasso, di fuggire dalla Grecia, paese dove l’asilo non esiste (0,03% delle richieste accolte) e che riserva ai migranti un trattamento paragonabile a quello libico. L’Italia ne ha respinti 3.148 nel solo 2009. Tra di loro moltissimi minorenni e bambini ora rinchiusi nelle carceri greche o rimandati in Turchia e da lì, molto spesso, nei loro paesi d’origine in mezzo alla guerra.
Tutto questo accade nelle nostre città, ogni giorno, anche in questo momento, dentro i nostri porti ormai militarizzati, sulle navi di linea che prendiamo per andare in vacanza. In Grecia, nonostante la situazione drammatica in cui versa il paese, associazioni e movimenti continuano a sostenere la battaglia dei rifugiati e ci invitano a condividerla.

Indietro non si torna per chi sta cercando di arrivare, ma anche per chi è già qui e può perdere il diritto di restare da un momento all’altro perdendo il lavoro e il permesso di soggiorno.
Indietro non si torna per chi il diritto di restare ce l’ha ancora, ma ogni giorno deve sopportare il razzismo e i veleni di una società alla deriva.
Indietro non si torna anche e soprattutto adesso, che la Crisi viene utilizzata come ricatto individuale e collettivo per impedirci di combattere per ciò in cui crediamo, per non farci parlare di diritti e di dignità, di solidarietà e di opposizione alla guerra.
Indietro non si torna perché, e la Grecia lo dimostra, dove la vita delle persone non vale nulla, dove i profughi non vengono accolti, dove i bambini vengono segregati e abbandonati al loro destino, allora tutto il peggio può succedere.
Per questo l’associazione Kinisi di Patrasso e il Solidarity Group di Igoumenitsa stanno ripartendo del diritto di asilo per parlare dei diritti di tutti e il 20 giugno ci chiedono di essere con loro, da una sponda all’altra della “frontiera” per liberarla, per riprendercela, per farla scomparire. Perché abbiamo un’altra idea di Europa e di mondo.
20 giugno 2010: le città italiane rispondono all’appello delle associazioni greche e sono pronti ad accogliere grandi manifestazioni plurali e condivise che si stringano intorno ai porti guardando l’altra sponda dove, ad Igoumenitsa e Patrasso, altri faranno sentire la loro voce. Tutti insieme, contro tutti i respingimenti, per il diritto d’asilo in Italia, in Grecia, in Europa.

Partecipa anche tu alla campagna WELCOME. INDIETRO NON SI TORNA.

Possono esserci tanti percorsi diversi, in tutte le città italiane, per arrivare al 20 Giugno nei porti dell’Adriatico. Iniziative da costruire, riflessioni da approfondire, persone da convincere e da portare con noi.

Scarica e diffondi il video "Indietro non si torna"(http://www.globalproject.info/it/resources/15539/) sui respingimenti tra la Grecia e l’Italia

Il sito di Melting pot Europa si offre come strumento condiviso di dibattito e confronto, informazione e diffusione di tutte le iniziative che verranno programmate verso il 20 giugno.

Per Info e adesioni: infowelcome@meltingpot.org

Hanno aderito:

Da Venezia: Rete tuttiidirittiumanipertutti, Il villaggio, C.S.O. Rivolta, Razzismo stop, Venezia, Sale docks, Scuola di italiano Liberalaparola, Mani tese, Amici colonia venezia, Pax christi Venezia-Mestre, Coop aquaaltra, Emergency venezia, Vtm magis, Associazione donne migranti Solidaires, Cgil Camera del Lavoro Metropolitana di Venezia, Ass. Sunugal, Ass.Moldava "Nashmir", Ass. delle istituzioni culturali e religiose per la solidarietà dei senegalesi, Ass. sociocultural immigrant giornalist forum del Bangladesh , Ass. onlus a Braccia Aperte, Ass. Maumale Spiriti d’ Africa, Ass. Argiv della Guinea Francese, Laboratorio Morion, Onda studentesca, Venezia

Dalle Marche: Comunità Resistenti delle Marche: Csa Sisma – Macerata, Csa Oltrefrontiera – Pesaro, Csoa T.N.T. - Jesi, Csa Kontatto – Falconara, Csoa MezzaCanaja – Senigallia, Squola spa - Pergola Csa Fabbri – Fabriano, Bottega di Resistenza Globale – Fossombrone, Csoa JollyRoger - Civitanova Marche (Mc), Collettivo Corto Circuito - Jesi (An), Ambasciata Dei Diritti Marche, Osservatorio Faro sul Porto, Ass. Ya Basta Marche, Campagna Palestina Solidarietà Marche, Coordinamento Migranti Terza Italia (Senigallia), Polisportiva Antirazzista Assata Shakur (Ancona), Gruppo Emergency (Ancona ), La Cupa (Ancona), Urlo – mensile di resistenza giovanile (Ancona), Collettivo Studentesco OPS (Ancona), Collettivo Studentesco 70c (Fabbriano), Collettivo Studentesco Zenit (Senigallia), Spam/Studenti e precari – Macerata, Csoa Ex Mattatoio Perugia, Commons LaB & Comitato Primo Marzo Perugia, Gruppo Emergency Fabriano
Avvocato Paolo Cognini – Foro di Ancona, Carla Virili – Assessore Protezione Civile,Demanio Idrico, Viabilità e Pari Opportunità – Provincia di Ancona, Enzo Valentini - Assessore all’Ambiente, attività economiche e politiche di integrazione sociale, cooperazione e sviluppo - Comune di Macerata, Gabriella Ciarlantini - Consigliere Comunale, Macerata, Emanuele Rossi - Consigliere Comunale Gruppo Misto Comune di Fabriano, Janita Biondi Consigliere Comune di Fabriano, Francesco Armezzani Consigliere Comune di Fabriano, Sandro Romani Vice Sindaco - Assessore ai Lavori Pubblici e alla Protezione Civile Comune Fabriano, Angelo Costantini Assessore alle Politiche del Lavoro - Attività Produttive - Trasporti Comune FabrianoJanita Biondi Consigliere Comune di Fabriano, Francesco Armezzani Consigliere Comune di Fabriano, Sandro Romani Vice Sindaco - Assessore ai Lavori Pubblici e alla Protezione Civile Comune Fabriano, Angelo Costantini Assessore alle Politiche del Lavoro - Attività Produttive - Trasporti Comune Fabriano, Belcecchi Fabiano - Sindaco Comune di Jesi, Tonelli Stefano - Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Jesi, Aguzzi Bruna - Assessore ai Sevizi Sociali del Comune di Jesi, Sorana Vincenzo - Assessore alle Finanze del Comune di Jesi, Maiolatesi Gilberto- Assessore all’Ambiente e all’Integrazione Sociale del Comune di Jesi, Torelli Mauro- Dirigente dei Servizi alla Persona del Comune di Jesi, Roberto Sorci Sindaco di Fabriano, Ennio Pattarin Professore Economia Università Politecnica delle Marche, Gianni Fiorentini Assessore Immigrazione della Provincia di Ancona. Gruppi Musicali:Gang e Malavida

Da Bari: Rete Antirazzista, ferrhotel occupato, Mercato occupato, Socrate occupato

Dalle altre città:
Padova: Razzismo Stop, Padova, Associazione Difesa Lavoratori, C.S. Pedro, Ya Basta!, Collettivo Interfacoltà, Comitato genitori e insegnanti per la scuola pubblica, Polisportiva San Precario, Cobas scuola, Padova
Bologna: Centro Sociale TPO, Bartleby, Ass. Ya Basta! Bologna, Rete delle Scuole di Italiano per Migranti di Bologna
Parma: Ass. ya basta, collettivo Spam, Rete dormire fuori, Perchè no? - scuola di italiano per migranti
Reggio Emilia: Laboratorio Aq 16, Ass. Città Migrante
Palermo: Forum Antirazzista, Laboratorio Zeta, Borderline Sicilia, borderline-europe
Roma: Esc, Point Break, Strike, Yo migro, Città dell’utopia, Senza confine
Altre adesioni: Emergency, Pax Christi, Partito della Rifondazione Comunista
Le Mafalde (Associazione culturale, Prato), Giulietta poli (insegnante, Padova), Bruno Linguanti, Ornella Messina, Stefano Barbano, Laura Scappaticci (dir. prov.le frosinone PdCI), Tonia Guerra, Segreteria Rifondazione Comunista, Regione Puglia

lunedì 3 maggio 2010

Welcome. Indietro non si torna

La battaglia contro i respingimenti riparte da Venezia

Quello che si terrà a Venezia il prossimo 11 maggio non è semplicemente un convegno sul diritto d’asilo e sulle sue violazioni alla frontiera adriatica. è l’inizio di una campagna internazionale, che vede come protagonisti gruppi e associazioni italiani e greci, per opporsi con strumenti giuridici, mediatici, creativi, e con l’organizzazione di inedite manifestazioni pubbliche, alle prassi dei respingimenti di chi, in fuga da guerra e violenza, viene illegalmente allontanato prima di potere inoltrare una richiesta di asilo politico.

La frontiera meridionale dell’Italia, in questa guerra governativa all’asilo avviata ormai da tempo, è stata, a partire da maggio del 2009, esternalizzata nelle acque che separano Lampedusa dalla Libia attraverso prassi di respingimento che hanno portato alle proteste ufficiali di organi come il Consiglio d’Europa, oltre che al rinvio a giudizio di alti funzionari del Ministero italiano.
Che anche ai porti dell’Adriatico si consumino da anni respingimenti, molto spesso sprovvisti di qualunque base giuridica e perpetrati ai danni di soggetti particolarmente meritevoli di tutela, è cosa ormai comprovata da inchieste e dati oggettivi. Che il paese in cui queste persone vengono respinte, la Grecia, abbia una considerazione dei rifugiati non troppo dissimile da quella loro riservata dal governo di Gheddafi (che a Roma, qualche mese fa, dichiarava semplicemente che l’asilo è tutta un’invenzione, e i rifugiati nel suo paese non esistono) è altrettanto comprovato da rapporti e denunce ufficiali di organizzazioni europee e internazionali.
Ciò che è diverso tra la frontiera italo-libica e quella con la Grecia, però, è che tra la Repubblica ellenica e l’Italia c’è più possibilità, per chi abbia voglia di ripristinare la verità e di seguire le rotte dei respinti, di fare inchiesta e di agire. Ciò che è diverso, inoltre, è che, in Grecia come in Italia, all’internazionalizzazione dei dispositivi di controllo della frontiera si sta opponendo un simultaneo processo di internazionalizzazione della resistenza ad essi.
Da anni le associazioni e i ricercatori veneziani della rete Tuttiidirittiumanipetutti raggiungono regolarmente la Grecia per raccogliere le testimonianze dei respinti e documentare le loro condizioni di vita. Da uno di questi viaggi è nato il ricorso alla Corte europea dei diritti umani che vede tutt’ora imputati lo Stato italiano e quello greco.
Poco dopo l’inizio di queste prime esperienze “a ritroso”, inoltre, anche da Ancona, l’Ambasciata dei diritti ha raggiunto le coste elleniche per documentare la sorte dei respinti dal porto delle Marche, mentre l’associazione Kinisi di Patrasso e il Solidarity group di Igoumenitsa imparavano a conoscere i loro omologhi dell’altra sponda e a immaginare con essi una possibile maniera di mettere in comune lotte e obiettivi condivisi.
Questo lungo percorso troverà nell’11 maggio a Venezia un momento di sintesi e di rilancio, all’interno di un incontro pubblico che vedrà insieme le sopraccitate associazioni italiane e greche oltre che le istituzioni veneziane, espressione di un’anomalia politica, in Veneto ma non solo, in tema di difesa dei diritti dei migranti e dei rifugiati, a cui si continuerà però a chiedere di avere ancora più coraggio e determinazione.
Da lì partirà una campagna che mira a fare del 20 giugno, la Giornata mondiale del rifugiato, una data internazionale che veda, ai porti greci di Igoumenitsa e di Patrasso come a quelli italiani dell’Adriatico, una mobilitazione capace di riempire di senso una data che non può restare solo vuota celebrazione in un momento di così radicale e spietato attacco all’asilo.
Welcome. Indietro non si torna , è il nome di un progetto ampio e condiviso da ampliare e condividere ancora, che rimetta in discussione e si opponga con fermezza ai respingimenti dei profughi, ovunque essi avvengano, a partire da una frontiera come quella greco-italica che sta divenatndo, oltre che luogo di violazione dei diritti e della dignità umana, anche punto d’incontro possibile di energie e solidarietà nuove.

lunedì 19 aprile 2010

Su ipotesi di CIE a Venezia

La rete Tuttiidirittiumanipertutti esprime con forza contrarietà e sdegno nell'apprendere - dalle notizie di agenzia - che la nostra Città è stata individuata dal Ministro Maroni, con il complice consenso del governatore Zaia, per ospitare un CIE (Centro di Identificazione ed Espulsione).

Tali centri, peraltro, si sono rivelati, fin da quando sono stati istituiti nel 1998, completamente inutili nel contrasto della cosiddetta “immigrazione clandestina” (alimentata soprattutto dalle leggi vigenti), mentre appaiono piuttosto una maniera crudele e demagogica di gestire le vite migranti mantenendole in una perpetua condizione di precarietà e sfruttamento.

Venezia, che nella recente tornata elettorale ha saputo riaffermare la propria vocazione solidale, accogliente e multiculturale, non può subire lo sfregio del proprio territorio con l'insediamento di un "non luogo", dove vengono sistematicamente negati i diritti e sospesi i destini delle numerose persone che lì vengono confinate, con l'unica colpa di non essere cittadini italiani.

I CIE sono luoghi strutturalmente disumani, e la violenza fisica e psicologica cui sono sottoposti coloro che vi vengono internati è connaturata alla loro assenza di statuto giuridico. Appare quindi particolarmente perverso anche solo immaginare di utilizzare Forte Rossarol – che attualmente ospita il centro di accoglienza per minori stranieri, luogo di accoglienza e di protezione – per trasformarlo in un luogo di simile inciviltà e barbarie.

Bene ha fatto il Sindaco della Città ad esprimere il suo no al progetto. Siamo convinti che Venezia ancora una volta saprà respingere il razzismo e la paura per affermare invece diritti e solidarietà che stanno alla base di una società che si possa definire civile.

Venezia, 17 aprile 2010

mercoledì 14 aprile 2010

Venezia per l'acqua pubblica

Venezia, 9 aprile 2010

A tutti i cittadini,
alle associazioni,
ai partiti,
ai sindacati,
alle istituzioni pubbliche

OGGETTO: CONVOCAZIONE ASSEMBLEA PER LA COSTITUZIONE DEL COMITATO CITTADINO “VENEZIA PER L’ACQUA PUBBLICA”


Il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua insieme a numerose realtà sociali e culturali ha promosso tre referendum abrogativi delle norme che hanno privatizzato l’acqua. Tali referendum, depositati a Roma il giorno 31 marzo, hanno come obiettivo quello di rendere possibile - qui ed ora - la gestione pubblica di questo bene comune.
Si tratta di uno strumento per dire, una volta per tutte, che l’acqua non è una merce ma un bene comune, è un diritto di tutti e non una fonte di profitto per pochi.
Al Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua si è aggregato in queste settimane un vastissimo fronte: dalle associazioni dei consumatori alle associazioni ambientaliste, dal mondo cattolico e religioso al popolo viola, dai movimenti sociali al mondo sindacale, alle forze politiche.
Vi invitiamo quindi ad una assemblea pubblica il giorno

GIOVEDI’ 22 APRILE, ORE 18:30 c/o Teatro dei Frari (Venezia)


con l’obiettivo di costituire un comitato cittadino che si occupi - nel comune di Venezia e in stretto coordinamento con il comitato nazionale e regionale - della raccolta delle firme necessarie.
In tale occasione condivideremo le modalità per la raccolta delle firme e soprattutto decideremo insieme le forme con cui, attraverso il comitato, promuove il più possibile in città la sensibilizzazione su questo tema.

Un grazie fin d’ora a tutti coloro che vorranno partecipare e collaborare attivamente a questa iniziativa.


Per maggiori informazioni:
web www.acquabenecomune.org
email veneziaperacquapubblica@gmail.com
cell 392 6703023(francesco)

martedì 13 aprile 2010

Io sto con Emergency

La rete di associazioni veneziane “Tuttiidirittiumanipertutti” esprime la propria solidarietà ad Emergency, ai tre operatori arrestati e alle loro famiglie.

Esprimiamo il nostro sdegno per l’ingiustificata irruzione della polizia e dei servizi segreti afgani, insieme alle forze dell'Isaf-Nato, nel Centro chirurgico di Emergency a Lashkar-gah e per il successivo arresto dei tre operatori italiani con l’accusa di complicità con i talebani.

Emergency, organizzazione umanitaria per la cura delle vittime di guerra che dal 1999 opera nel territorio afgano, è ancora una volta oggetto di accuse che screditano il lavoro di quanti dedicano il loro amore e la loro vita per curare le vittime indifese di conflitti, vittime che sempre più spesso sono civili, tra questi soprattutto donne e bambini.

Grande è la nostra indignazione per la collaborazione a quanto accaduto data dalle forze della coalizione e per il distacco che il Governo italiano, in particolare il Ministro degli Esteri, ha dimostrato in questa vicenda.

Come rete di associazioni che hanno messo al centro delle propria attività la tutela e il rispetto dei diritti umani, crediamo che il lavoro volontario di Emergency rappresenti un modus operandi di cui dobbiamo essere orgogliosi.

Nella speranza che verità e giustizia vengano presto ristabilite, chiediamo alle autorità competenti di fare ciò che è di loro dovere per liberare i nostri connazionali.

La Rete Tuttiidirittiumanipertutti aderisce all’appello “Io sto con Emergency”

martedì 16 marzo 2010

Il Porto dei destini sospesi

La rete di associazioni "tutti i diritti umani per tutti" e l'Assessorato alle politiche giovanili e alla pace del Comune di Venezia con la collaborazione di COOP Adriatica

presenta


"Il porto dei destini sospesi"

Spettacolo in parole e musica con Roberto Citran e la Piccola Bottega Baltazar

Giovedì 18 marzo, ore 21.00 c/o teatro Toniolo

presenta Maurizio Dianese

sarà presente l'Assessora alle politiche giovanili e alla pace

Ingresso gratuito