lunedì 19 aprile 2010

Su ipotesi di CIE a Venezia

La rete Tuttiidirittiumanipertutti esprime con forza contrarietà e sdegno nell'apprendere - dalle notizie di agenzia - che la nostra Città è stata individuata dal Ministro Maroni, con il complice consenso del governatore Zaia, per ospitare un CIE (Centro di Identificazione ed Espulsione).

Tali centri, peraltro, si sono rivelati, fin da quando sono stati istituiti nel 1998, completamente inutili nel contrasto della cosiddetta “immigrazione clandestina” (alimentata soprattutto dalle leggi vigenti), mentre appaiono piuttosto una maniera crudele e demagogica di gestire le vite migranti mantenendole in una perpetua condizione di precarietà e sfruttamento.

Venezia, che nella recente tornata elettorale ha saputo riaffermare la propria vocazione solidale, accogliente e multiculturale, non può subire lo sfregio del proprio territorio con l'insediamento di un "non luogo", dove vengono sistematicamente negati i diritti e sospesi i destini delle numerose persone che lì vengono confinate, con l'unica colpa di non essere cittadini italiani.

I CIE sono luoghi strutturalmente disumani, e la violenza fisica e psicologica cui sono sottoposti coloro che vi vengono internati è connaturata alla loro assenza di statuto giuridico. Appare quindi particolarmente perverso anche solo immaginare di utilizzare Forte Rossarol – che attualmente ospita il centro di accoglienza per minori stranieri, luogo di accoglienza e di protezione – per trasformarlo in un luogo di simile inciviltà e barbarie.

Bene ha fatto il Sindaco della Città ad esprimere il suo no al progetto. Siamo convinti che Venezia ancora una volta saprà respingere il razzismo e la paura per affermare invece diritti e solidarietà che stanno alla base di una società che si possa definire civile.

Venezia, 17 aprile 2010